Scooter Vespa Piaggio: La Storia di un mito a due ruote

In questo articolo scopriremo le origini della Vespa e come essa si sia evoluta dal 1944 ai giorni nostri . Vedremo quali sono state le manifestazioni e raduni Vespa più grandi mai organizzati e la storia dei modelli più significativi mai prodotti di questo scooter che è riuscito a farsi amare da più di una generazione di motociclisti fino a giungere agli attuali scooter Vespa.

                                              La Nascita della Prima Vespa 98





























































La Vespa dimostrò fin da subito un’affidabilità e un consumo invidiabili ; la velocità massima non era da record ma si riusciva a tenerla per lunghi tratti ottenendo medie velocistiche di tutto rispetto.

Un particolare che lo distingueva molto era la presenza della ruota di scorta che rappresentava un vantaggio non da poco visto che era frequente , data la poca qualità delle coperture dell’epoca e delle strade ,che le gomme si bucassero.

Nei primi mesi sembrò che la Vespa fosse stata solo un Flop, ma alla fine del 1947  le vendite iniziarono a decollare raggiungendo numeri neanche sperati.

La sua ascesa si interruppe quando nel 1948 la Piaggio produsse un nuovo modello : la ” Vespa 125″ che sostituì la prima Vespa 98.



Il Mito : La Vespa dal 1948 ad oggi   


Dal ‘46 al ‘65 , anno in cui morì Enrico Piaggio, furono prodotte 3.350.000 Vespe in Italia.

Dalla Vespa 98 ai modelli del 1992 furono prodotti 89 differenti modelli Vespa in diverse motorizzazioni.

Anche nei mercati esteri si diffuse il piccolo scooter italiano che fece breccia nei cuori di appassionati e di giornalisti di tutto il mondo.

Persino il “Times” lodò lo scooter italiano come un prodotto innovativo come non si era visto da secoli paragonandolo ad una biga romana per il design aggressivo e per la capacità italiana di creare simboli a due ruote.

La diffusione così estensiva e radicata in molti paesi fu si merito della bontà del progetto Vespa , ma anche per l’efficientissima rete creata dalla Piaggio sia di assistenza meccanica che di filiali in grado di garantire vendite e assistenza sempre innovative come la vendita rateale che fu utilizzata per prima nel mondo delle due ruote.

Ad oggi la Vespa è stata prodotta in circa 14 Milioni di esemplari ed è stata esportata in quasi tutte le parti del globo.


Il Vespa Club , gli appassionati della Vespa e gli eventi



Infatti promosse la presenza di Vespe in tutti i raduni organizzati dagli altri motoclub e creò un calendario fitto di appuntamenti sia regionali che nazionali riservati a tutti coloro potevano vantarsi di possedere una Vespa.

Questi appuntamenti ebbero un enorme successo tanto che il Vespa Club d’Italia divenne nel 1953 Vespa Club d’Europa e nel 1965 Vespa Club Mondiale.

Descrivere a parole il successo degli eventi organizzati è davvero difficile quindi riferisco i numeri che sono cifre impressionanti sia come numero di appassionati presenti che come percorrenze di chilometri.

Si ricorda tra i migliaia di eventi organizzati:   

Nel 1948 in occasione della Fiera di Milano del ciclo e del motociclo il rally organizzato ” Sciame d’argento” chiamato così per il particolare colore verde argentato della vespa in cui parteciparono moltissimi vespisti percorrendo medie chilometriche da moto “vera”.

Il 22 Maggio 1950 a Bologna si organizzò uno dei primi raduni regionali del Vespa Club d’Italia dove si presentarono più di 5000 vespisti provenienti solo dall’Emilia Romagna.

Il 1951 fu l’anno della creazione della mille chilometri inventata da Renzo Castagneto , noto per essere uno dei creatore della famosissima “Mille miglia” automobilistica. In questa data si iscrissero 273 concorrenti che si sfidarono in sella a bellissime Vespe 125. Il vincitore fu Bruno Romani che tenne una media velocistica di oltre 65 km/h.

Sempre nello stesso anno fu organizzata la ” Giornata della Vespa ” organizzata in contemporanea nelle principali città italiane alla quale parteciparono più di 20.000 Vespisti.

Nel 1951 il Vespa Club d’Italia pubblicò il risultato di una loro ricerca interna in cui si calcolò che globalmente i soci di questo famoso club avevano percorso 2.568.880 chilometri in sella alle loro Vespe per le iniziative turistiche.


Questi dati fecero subito presa su tutti quei motociclisti che erano alla ricerca di un mezzo affidabile e brillante sia per gli spostamenti urbani che per raggiungere paesi lontani , tutti quelle persone che cercano belle compagnie e vacanze non convenzionali , che spesso non possono permettersi una moto da viaggio e le spese per mantenerla.

Grazie a questo si formarono moltissime associazioni di vespisti in tutta Europa che non fecero altro che creare gruppi di aggregazioni a volte molto vasti che permisero alla Vespa di farsi conoscere in ogni luogo.

In questi stessi anni i vari Vespa Club si diedero moltissimo da fare e furono all’ordine del giorno competizioni di ogni tipo, motogiri regionali e nazionali in Italia e all’estero tra cui giri che rimasero nella storia come il Giro della Svizzera , L’Audax femminile e il Giro dei Tre Mari che prevedeva un percorso di 2.000 Km e raduni di Vespisti in aperta competizione con coloro che guidavano la nascente nascente Lambretta Innocenti.


I Modelli di Vespa prodotti

Fino ad ora abbiamo preso in considerazione solo i modelli più antichi e storici della vespa , ma bisogna sapere che la Piaggio costruì 89 modelli differenti sia stradali che progettati per le gare.

Nel 1948 parallelamente alla commercializzazione della Vespa 125 la Piaggio creò il primo prototipo di una Vespa da Corsa. Purtroppo resterà in fase di prototipo , anche se alcuni esemplari ne esistono tuttora e hanno un valore da collezionismo non quantificabile.

Nel 1950 la Piaggio commercializza due tipi di “Vespa da Lavoro” , la più famosa è la Vespa modello Risciò.

Sempre nel 1950 vengono prodotti due soli esemplari di Vespe da record.



La prima era una Vespa preparata con carenatura creata per l’occasione che sulla pista di Monthlery raggiunse la velocità di 136 km/h.

La seconda fu la Vespa Siluro che raggiunse sulla Roma-Ostia i 170 km/h.

Nel 1951/52 nacque un’altra Vespa da competizione : La Vespa 6 Giorni che partecipò con successo alla ” Sei Giorni Internazionale”.

Nel 1953 la Piaggio produsse due nuovi modelli di Vespa :

La Vespa 125 Ultraeconomica che però usci praticamente subito di produzione perchè non ebbe successo e la Vespa ‘53 che presentava una linea nuova molto più tondeggiante.

Nel 1955 invece arriva la prima Vespa Sidecar e arriva il nuovo motore da 150cc che equipaggia la GS 150.


GS come Gran Sport perchè presentava grandi novità : la sella lunga, le ruote più grandi da 10″ , il cambio a 4 marce oltre al motore da piu cc che permetteva una maggiore accelerazione e una velocità di punta superiore ai 100 km/h.

Nel 1956 arriva la Vespa T.A.P. una Vespa armata di cannone destinata ad uso militare . Restò in produzione per tre anni.

Nel 1957 la Piaggio cercò di sfondare nel mondo delle utilitaria creando la Vespa 400 , una utilitaria equipaggiata con un bicilindrico da 400cc a due tempi.

La Vespa 400 ha anche brillato in alcune gare di rally e alla famosa Parigi-Mosca.Con il prestigio ottenuto la Piaggio è riuscita a venderne molti esemplari anche all’estero.

E’ uscita di produzione nel 1960

Nel 1963 nasce la Vespa 50 che creò un mito tra gli adolescenti visto che si poteva guidare senza targa e senza patente.

Da questo telaio nasceranno anche le versioni 90ss e le 50 Special

Nel 1964 per contrastare la Lambretta la Piaggio crea la 180 Super Sport che va a sostituire la GS.

Nel 1968 viene presentata la 125 Primavera che entrerà nella storia.

Il 1978 è un anno di svolta perchè la Piaggio produce la nuova Vespa PX ,ottenendo subito un buon successo ; questa Vespa resterà in produzione fino al 2006.

Nel 1983 arriva il sostituto del famosissimo 50 Special : La PK 50 e 125

Nel 1988 la Piaggio commercializza la Cosa , che avrebbe dovuto sostituire la PX. Ne la Cosa ne la Cosa 2 ebbero successo per le loro particolari scelte tecniche e estetiche ; vennero quindi ritirate velocemente dal mercato.

Nel 1991 la Piaggio in omaggio alla 50 Special crea la Vespa 50 Special Revival in edizione limitata a 3000 esemplari.

Il 1996 è l’anno dell’esplosione del fenomeno scooter a variatore , la Piaggio per adeguarsi alla moda mette in listino a fianco della Vespa PX la ET2 e la ET4 , scooter economici con scocca in plastica variatore automatico e motore 50 , 125 e 150cc a 4 tempi.

Nel 2004 esce la Vespa GT 125 , 200 e 250.

Dal 2006 poi la vecchia PX non è più in produzione e ora chi volesse avere una VERA Vespa Piaggio non può far altro che guardare al mercato dell’usato.

Tutto inizia con il finire della seconda guerra mondiale , quando la Piaggio come la maggior parte delle altre aziende cercava di convertire i propri impianti industriali per produrre qualcosa di diverso e di innovativo.

Prima del secondo conflitto mondiale la Piaggio produceva arredamenti navali , materiale ferroviario e aeronautico.

Sotto i bombardamenti la Piaggio perse i suoi stabilimenti a Pisa e dovette spostare tutti i macchinari rimasti negli impianti di Biella ; proprio in questi impianti nacque il progetto Vespa , dalle intuizioni del progettista Corradino D’Ascanio che propose un mezzo alternativo a due ruote , economico e popolare , che fosse una sorta di automobile a due ruote , diversa dalle moto dell’epoca che non permettevano una guida facile e senza sporcarsi.

Il primo prototipo venne chiamato ” Paperino ” nel 1944 e dopo due anni di test la Piaggio iniziò la produzione del nuovo scooter , chiamato “Vespa”.  Quando lo presentarono al pubblico , questo prototipo non appassionò e anzi  sembrò a molti irrealizzabile ; nonostante questo e i commenti a dir poco freddi degli addetti ai lavori , la Piaggio iniziò comunque la produzione in serie di 2000 esemplari della “Vespa 98″.

Queste Vespe furono costruite negli stabilimenti di Pontedera e erano dotati di motore da 98cc a due tempi, tre marce, potenza massima di 3,2 cavalli a 4500 giri che le permetteva di raggiungere i 60 km/h.

La casa dichiarava la possibilità di superare pendenze del 20% in prima marcia, 12% in seconda marcia e 5% in terza marcia.

Il Carburatore era un dell’Orto Æ 16/17, il peso a vuoto era di 60 kg, la lunghezza 1,65m ,il passo 1,17m, e consumava un litro per oltre 40 km.

In quel periodo erano già stati presentati altri scooter ma la Vespa era talmente esclusiva e curata che si distingueva da ogni altro mezzo fino ad allora prodotto.